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Saint Paul nasce come castello nell’XI sec e ben presto il castrum Santo Paulo, di cui ora rimane solo il torrrione, dominerà il villaggio che oggi è famoso soprattutto per le numerose gallerie d’arte.
Saint Paul ha conservato, dietro le mura quasi intatte l’aspetto della città feudale che proteggeva l’antica frontiera del Var fino al 1870. Le fortificazioni, erette dal 1537 al 1547, per ordine di Francesco 1° ad imitazione della cittadella di Nizza, non hanno subito modificazioni.
Sotto il sole del mediterraneo le imponenti mura che si ergono in mezzo alla campagna provenzale racchiudono un sito prestigioso que ha attirato artiisti e turisti: Matisse, Soutine, Chagall, Renoir, Signac, Modigliani, Dufy, ma anche scrittori come Gide, Giono, Cocteau, Prévert, e stars francesi e internationali.
Saint-Paul voit le jour au XIe siècle et bientôt le castrum Santo Paulo, dont seul le donjon subsiste, dominera le village qui aujourd’hui est un des hauts lieux du tourisme notamment pour ses très nombreuses galeries d’art.
Le village a conservé derrière des remparts presque intacts son aspect de ville féodale, qui gardait l’ancienne frontière du Var jusqu’en 1870. Les remparts, élevés sur l’ordre de François Ier comme réplique à la
citadelle de Nice, de 1537 à 1547, ils n’ont guère subi d’altération.
Sous la luminosité méditerranéenne, les imposants remparts, se hissant au milieu de la campagne provençale, façonnent un site prestigieux qui, peu à peu, va attirer les artistes et les touristes: Matisse, Soutine, Chagall, Renoir, Signac, Modigliani, Dufy, mais également des écrivains tels que Gide, Giono, Cocteau, Prévert, ainsi que des stars françaises et internationales.
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Se un vincitore della battaglia dei fiori è identificabile nelle braccia stracolme di corolle del publico, nella guerra dei colori, invece è davvero diffcile fare un pronostico su chi vincerà.
Il blu sta chiaramente perdendo terreno cedendo il monopolio del cielo; il rosso, il giallo e il rosa avanzano guadagnando a turno preziosi avamposti, ma mille trasparenze, riflessi e giochi di luce confondono tutto in un caleidoscopio sempre cangiante.
sulla promenade sfilano maschere multicolori accese dai riflessi del sole
gruppi mascherati fantasiosi
che scortano carri allegorici con ogni sorta di animazioni e di animali, ivi compresi quelli terrificanti, fatti apposta per turbare i sogni dei più piccini……
jjj
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Il corso carnevalesco della battaglia dei fiori è tradizionalmente dedicato ai 5 continenti.
Sono i colori e le danze del mondo a sfilare assieme ai fiori della costa azzurra.
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La prima battaglia dei fiori, che all’origine era un semplice scambio di fiori, nasce nel 1876 ad opera di Andriot Saëtone. Ora è un vero e proprio spettacolo in cui 20 carri fioriti sfilano sulla Promenade des Anglais con modelle in costume che lanciano da 80.000 a 100.000 fiori sul pubblico.
La sfilata, che ogni anno segue il tema del corso mascherato, è preparata con un lavoro meticoloso effettuato in un tempo davvero ridotto: rose, gigli, gerbere, garofani e ovviamente, la mimosa, simbolo di Nizza, sono gettati freschissimi sul pubblico che li coglie a piene mani.
Anch’io ho perso il mio mazzolino…
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l’impressione era proprio quella di un ribollire dall’interno.
Il peggio è già passato, ora ha abbassato la voce.
Ma l’acqua e la sabbia sulla promenade sono a dimostrare che il mare aveva deciso di andarsene un po’ a spasso anche lui…
Il mare si è impossessato di ogni cosa.
le sue gocciole sono ovunque: sulla strada, su di noi e nell’aria.
Il profumo del mare è fortissimo.
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o meglio: il ricordo corre alla vista su quello scorcio di cielo che ritagliava la finestra della nostra casa sul lago di Como.
A partire da quella prima falce di luna di un novembre di qualche anno fa, per arrivare alle innumerevoli albe infuocate, passando per mille luci, artificiali o naturali che fossero….
attraversando ogni fenomeno meteorologico: neve, sole, pioggia e arcobaleno…
certo, i cieli grigi,le giornate cupe, le piogge insistenti non le ho fotografate, ma questo è il bello della memoria: trasfigurare e far diventare meraviglioso anche quello che era solo…. bello.
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Il Quai Rauba Capeu che unisce la promenade des Anglais al porto di Nizza passa ai piedi della collina del château offrendo una magnifica vista sulla baia degli angeli.
La scelta urbanistica è stata quella di accentuare il rapporto diretto con il mare: nulla ferma lo sguardo verso l’orizzonte, né alberi, né parapetti; solo una lunga panchina scavata tra la passeggiata e il mare, che disegna il promontorio su cui regnano i venti.
Rauba Capeu significa infatti “ruba cappello” in nizzardo: questo è il posto più ventoso di tutta Nizza.
Una meridiana di una dozzina di metri di diametro è scolpita al suolo: sono i passanti a recitare il ruolo dello gnomone.
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